
Le recenti vicende fanno attendere che l’inflazione (Cos’è l’inflazione?) resterà qui con noi ancora per un po’. L’aumento dei prezzi dell’energia e la difficoltà di approvvigionamento di risorse strategiche tendono e tenderanno ad esercitare una impennata al rialzo dei prezzi al consumo che sono andati oltre le aspettative (che erano già rialziste) effettuate dalle principali banche centrali per l’anno 2022.
Nel caso tu non sia un investitore dovresti avere particolare paura dell’inflazione in quanto i tuoi risparmi duramente guadagnati si stanno erodendo.
Se sei un investitore ma possiedi gran parte del portafoglio in obbligazioni probabilmente sarai penalizzato poiché un aumento generalizzato dei prezzi sta erodendo il potere di acquisto e per questo motivo riduce anche il valore dei tuoi titoli obbligazionari.
Non c’è motivo però di disperare in quanto ogni tipologia di investitore ha a disposizione delle strategie volte a neutralizzare gli effetti dell’inflazione:
In base al proprio profilo di rischio e ai propri obiettivi, potresti ad esempio tramutare parte dell’investimento obbligazionario in azionario tramite spostamenti programmati e continuati.
Le azioni possono essere considerate come protezioni “indirette” in quanto storicamente hanno reagito prima negativamente alla notizia dell’aumento dell’inflazione ma poi si sono comportate bene in periodi lunghi di alta inflazione.
Il motivo è semplice, l’incremento dei prezzi influisce genericamente su tutti i beni, comprese le azioni.
Potresti convertire le tue obbligazioni in obbligazioni “inflation linlked” cioè obbligazioni indicizzate per assorbire gli effetti dell’inflazione. Queste obbligazioni possono offrire una importante diversificazione durante periodi di inflazione ma allo stesso tempo non ti proteggeranno dal rialzo dei tassi di interesse a causa della loro tipica lunga duration.
Oro e materie prime (in particolar modo quelle inflazionate) possono in alcuni momenti costituire delle coperture all’aumento dei prezzi anche se possono lasciare molto amaro in bocca a chi, ad inflazione già inoltrata e affermata, corre a comprare le rispettive materie prime già appunto inflazionate con il rischio di perdere l’effetto copertura ed anzi, esporsi più al rischio. Un portafoglio ampio e ben diversificato dovrebbe tenere sempre una piccola quota di oro e materie prime.
Le criptovalute sono considerate da molti come la cura di tutto ciò che non funziona oggi nel mondo della finanza. Anche se troppo recenti per avere un effetto statisticamente considerato attendibile, al momento possiamo ESCLUDERLE come copertura dell’inflazione in quanto negli ultimi mesi non si sono comportate come una buona copertura avrebbe dovuto fare. Che abbiano assunto una correlazione maggiore con i mercati azionari rispetto ad un “oro digitale”? Al momento risultano troppo volatili e giovani per avere un effetto storicamente considerato attendibile.
E te? Hai considerato di proteggere i tuoi risparmi dall’inflazione?
Lo sai che puoi investire anche con piccole cifre pur diversificando?
**Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.