
Quando si parla di fondi comuni d’investimento si parla di risparmio gestito, cioè quando la gestione dei risparmi viene affidata dal risparmiatore ad uno o più gestori professionali.
Il fondo comune di investimento è uno strumento gestito da una società che riunisce le somme di più risparmiatori e le investe come un unico patrimonio in attività finanziarie al fine di ridurre il rischio grazie alle enormi masse che vengono gestite ma soprattutto grazie alla gestione professionale da parte di team di esperti.
I risparmiatori comprano quindi quote del fondo, le liquidità sono depositate dentro una banca (detta depositaria) che funge da ulteriore intermediario a garanzia dei risparmiatori e che vigila sulla correttezza delle operazioni. La s.g.r. definisce invece le politiche di gestione del fondo rendendole chiare e trasparenti ai risparmiatori nel cd. regolamento, per poi investire sul mercato le cifre depositate.

I fondi comuni possono essere distinti per politiche di investimento che vanno dalle più generiche alle più specifiche assumendo, come in un gioco di scatole cinesi, un’enorme quantità di categorie selezionabili. Partendo dalla macro distinzione tra fondi obbligazionari e azionari fino ad arrivare a coloro che investono solo in aziende di una certa dimensione societaria (small, mid, large cap) e/o in specifici settori (tecnologia, energia, farmaceutica).
Il seguente elenco risulta riduttivo ed esemplificativo ma definisce a grandissime linee le principali categorie di Fondi Comuni di Investimento:
- Fondi Monetari: Migliore alternativa al conto corrente che investe in strumenti obbligazionari a brevissimo termine (quindi a bassissimo rischio). Vengono usati generalmente come parcheggio di liquidità e/o stabilizzatori di portafoglio.
- Fondi Obbligazionari: investono in obbligazioni (vedi articolo del blog sulle obbligazioni) in particolare in Titoli di Stato e obbligazioni societarie. Sono selezionabili diverse tipologie di obbligazioni a seconda del profilo di rischio e rendimento che il fondo intende assumere.
- Fondi Bilanciati: sono fondi che investono sia in azioni che in obbligazioni a seconda di specifiche proporzioni fissate nel regolamento del fondo (es. 40% azionario e 60% obbligazionario).
- Fondi Azionari: sono fondi che investono esclusivamente in azioni secondo le strategie delineate. Al loro interno possiamo trovare tantissime tipologie di fondi che spaziano dai fondi azionari internazionali (per una gestione ad ampissimo spettro) fino a azionari settoriali specifici sia per regione che per categoria (es. azionario USA che investe solamente in titoli tecnologici).
- Fondi Flessibili: simili ai bilanciati ma con una ampissima libertà di gestione del gestore di muoversi tra azionario ed obbligazionario senza le limitazioni fissate dai “Fondi Bilanciati”.
Non vanno confusi con i fondi comuni di investimento gli ETF (Exchange Traded Fund) che non adottano una strategia attiva da parte di un team specializzato ma passiva ovvero si limitano allo scopo di voler riprodurre l’andamento di specifici indici di mercato (es. MSCI World Index). Anche gli ETF si dividono in categorie simili a quelle viste in precedenza.
Possiamo poi distinguere gli ETF anche in base alla metodologia usata per replicare il relativo indice di riferimento:
- ETF a replica fisica: Replica effettuata acquistando direttamente e in esatta proporzione gli strumenti finanziari sottostanti all’indice stesso. La replica fisica avviene solitamente non in modo totale ma a campione, fattore che determina in parte disallineamenti di performance rispetto all’indice.
- ETF a replica sintetica: La replica dell’indice avviene verso una serie di contratti derivati (es. swap).
Mentre i Fondi Comuni NON sono quotati e quindi valorizzati una volta al giorno e acquistabili solo tramite un collocatore, gli ETF sono invece quotati sui mercati regolamentati ma soggetti alle fluttuazioni giornaliere, esponendo il risparmiatore al timing di acquisto giornaliero.
A causa della loro politica passiva gli ETF risultano prodotti maggiormente economici rispetto i fondi comuni di investimento ma non per questo sempre preferibili.
Fondo Comune o ETF?
Sicuramente la risposta più completa ed esauriente sarebbe: Entrambi!
Nel caso di disponibilità limitate andranno invece valutate le singole esigenze, tempistiche e richieste del cliente in quanto i fattori da tenere in considerazione per la scelta non possono essere trattati in un articolo…. Potrebbero essere meglio trattati in un libro che però richiederebbe specifiche conoscenze del settore!
Il consiglio è quello di affidarsi a professionisti qualificati del settore e diffidare sempre di chi nel mondo finanziario dà risposte onnivalenti e vere in ogni contesto, probabilmente non sta tenendo in considerazione tutti i tasselli del puzzle oppure sta sostenendo un interesse che non è quello del risparmiatore.
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**Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.