Le azioni, a differenza delle obbligazioni (vedi articolo precedente) sono veri e propri titoli di partecipazione che attribuiscono al possessore la qualifica di socio attribuendogli quindi tutta una serie di diritti (es. partecipare all’assemblea dei soci, diritto di partecipare alla distribuzione degli utili etc.). La normativa è quella descritta nel Codice Civile.

Azionista significa quindi essere proprietario pro-quota della società e quindi partecipare al suo destino, sia nel caso in cui essa produca utili sia che registri una performance negativa. Per questo motivo le azioni sono considerate “capitale di rischio” e non garantiscono nessun tipo di remunerazione.

Nel caso di esiti nefasti per la società gli azionisti saranno poi i primi a subire le conseguenze negative, infatti in caso di fallimento della società, la soddisfazione dei diritti degli azionisti avviene solo in via successiva alla soddisfazione degli altri portatori di capitale e creditori.

L’altra faccia della medaglia è che come premio al rischio le azioni possono attribuire rendimenti potenzialmente infiniti, infatti se la società otterrà risultati positivi, attrarrà maggiori investitori che contribuiranno a far lievitare il prezzo delle azioni.

La selezione consapevole di un titolo azionario, oltre essere lunga e complessa, richiede anche specifiche conoscenze finanziarie e economiche. Dati i rischi quindi è consigliabile effettuare una strutturata diversificazione che abbinata ad un orizzonte temporale lungo, garantirà un ottimo premio di rendimento per il rischio assunto.

Esistono sul mercato prodotti finanziari che predispongono loro stessi una selezione e diversificazione basata su un indice di mercato (vedi il seguente) oppure sull’attenta selezione di team specializzati.

Di questo argomento parleremo in un successivo articolo.

Il grafico sottostante rappresenta l’andamento dell’indice azionario mondiale (MSCI World Index) per un periodo dal 1980 circa fino ad oggi. Dal grafico si evince che a parte delle più o meno lunghe difficoltà, la curva è in continuo rialzo.

Fonte: backtest.curvo.eu

Negli ultimi 10 i mercati azionari hanno avuto una crescita fortissima, ma anche il mondo e la sua velocità sono cambiati.

Se un risparmiatore avesse investito nei picchi massimi del mercato, come ad esempio nel 2000 e/o 2008, avrebbe comunque recuperato la perdita e ottenuto performance molto positive.

Una adeguata diversificazione, abbinata ad un lungo orizzonte temporale, avrebbe consentito quindi anche al risparmiatore più sfortunato della storia (quello degli anni 2000) una adeguata remunerazione del capitale investito.

Vero che il mondo finanziario è diventato molto più veloce di quanto non fosse vent’anni fa e che le future crisi potrebbero essere riassorbite molto più velocemente di quelle passate ma vero altrettanto che esistono strategie specifiche per diluire anche queste tipologie di rischi come ad es. la strategia a PAC o tramite riserve di liquidità per mediare i prezzi di ingresso (Vuoi scoprire cosa è il PAC? Contattami o continua a seguirmi, farò un articolo ad esse dedicato).  

Le azioni possono essere poi di vare tipologie come quelle ordinarie, di risparmio, privilegiate e di godimento la cui trattazione però richiederebbe uno specifico articolo (vedi pubblicazione “pillole di educazione finanziaria per approfondire).

Il valore delle azioni può essere espresso attraverso diversi modi. Solitamente agli investitori interessa principalmente il valore di mercato (quello che compare nei listini di borsa) ma esistono anche valori differenti come il valore nominale (capitale sociale / n. azioni) e il valore patrimoniale (patrimonio netto / n. azioni).

Hai letto l’articolo e non ti è chiaro qualcosa? vuoi approfondire qualche argomento? Contattami, sarò lieto di risponderti.

**Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.